Il 21 giugno 2025, in occasione della Festa della Musica, il Teatro della Casa di Reclusione di Rebibbia ospiterà un evento straordinario: il concerto conclusivo del laboratorio di canto Say Do Change, che ha coinvolto 15 uomini detenuti per otto mesi di intensa attività artistica e umana.

Guidato dalla cantautrice Assia Fiorillo, con la direzione artistica di Giulia Morello, il laboratorio ha trasformato il canto in uno strumento di crescita personale e inclusione sociale, portando la musica oltre le sbarre e aprendo spazi di ascolto, espressione e riconoscimento.

Un progetto di cultura e trasformazione nel carcere

Promosso dalle associazioni Dire Fare Cambiare APS e MASC APS, in collaborazione con il Ministero della Giustizia e con il sostegno della SIAE, il progetto nasce con l’obiettivo di portare cultura in carcere e valorizzare il potere della musica come veicolo di cambiamento.

Il concerto del 21 giugno, aperto all’intera popolazione detenuta di Rebibbia, presenterà un repertorio di 15 brani interpretati dai detenuti e accompagnati da musicisti professionisti. Un’occasione unica per vivere un’esperienza collettiva in cui la musica diventa ponte tra il “dentro” e il “fuori”.

Due canzoni inedite tra memoria e denuncia

Durante l’evento saranno eseguiti due brani speciali, nati proprio all’interno del progetto:

🎵 “Ferro Freddo” – scritto da Daniele, uno dei detenuti partecipanti, è un brano intenso e crudo che racconta la quotidianità del carcere con parole autentiche. Un vero e proprio atto di testimonianza e ricerca di riscatto.
▶️ Ascoltalo qui: Ferro Freddo – YouTube

🎵 “Il topo e la montagna (Ogni passo torna indietro)” – ispirato alla favola di Antonio Gramsci, è un inno alla giustizia sociale e alla trasmissione di valori tra generazioni.
▶️ Ascoltalo qui: Il topo e la montagna – Spotify & streaming

Tra le canzoni scelte dai partecipanti anche “Gli uomini non cambiano”, proposta collettivamente dopo l’incontro con l’illustratrice Anarkikka, il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La musica come riscatto e responsabilità

Say Do Change dimostra quanto la cultura in carcere possa diventare strumento di libertà interiore, responsabilità e consapevolezza. Attraverso l’arte, le persone recluse possono riscoprire la propria voce, costruire ponti con l’esterno e contribuire a una narrazione nuova, fatta di dignità e possibilità.

 

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